Marsh Harbour

Marsh Harbour

Marsh Harbour: 5 cose da scoprire

Marsh Harbor è il delizioso centro commerciale delle Abaco e ospita il più grande dei due aeroporti internazionali. Ha un numero crescente di negozi, caffè, una selezione di hotel e resort, ristoranti e altri servizi, e l’unico semaforo che si trova nelle Out Islands delle Bahamas. Il vivace centro cittadino offre tutti i servizi di una meta altamente vacanziera, pur mantenendo un’atmosfera da piccola città. In uno dei porti turistici con servizi completi è possibile attraccare la propria barca o trovarne una a noleggio: insomma, le scuse per non fermarsi sono pari a zero! Vi serve un altro incentivo? Allora scoprite assieme a noi 5 ottimi motivi per cui visitare Marsh Harbor!

Marsh Harbour
Marsh Harbour

Marsh Harbour: Elbow Cay Island

Appena fuori dalla città, l’isola di Elbow Cay offre davvero un mare di possibilità. Passeggiate per i chilometri di spiagge incontaminate di sabbia bianca o visitate la vicina città, completa di ristoranti e rum bar. Gli spostamenti sull’isola sono facili, con la maggior parte delle spiagge accessibili a piedi, ma con golf cart e biciclette sono sempre disponibili a noleggio se si desidera coprire più terreno in modo divertente. Noleggiate una barca se preferite esplorare l’isola dal mare. Pesca, immersioni, massaggi, l’elenco è lungo. Qui c’è davvero l’imbarazzo della scelta!

Marsh Harbour
Marsh Harbour

Marsh Harbour: Un’antica fonderia a Little Harbour

Quarantotto chilometri a sud di Marsh Harbour si trova Little Harbour, un’isola a forma di cerchio con una spiaggia di sabbia bianca che corre lungo la maggior parte del suo lungomare. Qui è possibile visitare la Pete Johnston’s Foundry, l’unica fonderia di bronzo delle Bahamas. Stabilitasi qui nel 1951, la famiglia Johnston ha raggiunto fama internazionale come artisti e scultori. Utilizzano un antico metodo “a cera persa” per fondere le loro sculture in bronzo, molte delle quali sono vendute in prestigiose gallerie d’arte negli Stati Uniti; è possibile acquistarle anche qui. Margot Johnston crea statuette di porcellana raffiguranti la vita dell’isola, come uccelli, pesci, barche e persino pescatori. La famiglia Johnston accoglie i visitatori nel loro studio tutti i giorni, dalle 10 alle 11 e dalle 14 alle 15.

Blue Hole bahamas
tramonto alle bahamas

Marsh Harbour: Un drink al Pete’s Pub

Dopo la visita alla fonderia, fermatevi a bere qualcosa al rilassato Pete’s Pub and Gallery. Il pub è stato costruito in parte con i legni della Langosta, apre alle 11 e rimane aperto “fino a quando tutti se ne vanno la sera”. Prendete un’ottima birra fredda, molto rinfrescante, e ammirate le opere d’arte alle pareti: sono in vendita. Qui si può ordinare anche il pranzo; vengono serviti frutti di mare freschi come la cernia glassata al mango o il mahimahi al pepe e limone, oltre ad hamburger. Ogni sabato, da aprile a luglio, viene organizzato un arrosto di cinghiale. E se siete fortunati, di sera, potreste addirittura ascoltare un po’ di buona musica dal vivo!

Cibo e cocktail alle Bahamas
Cibo e cocktail alle Bahamas

Marsh Harbour: Casuarina Point

Già che siete in giro, raggiungete il piccolo villaggio di pescatori di Casuarina Point, a ovest di Cherokee Sound; troverete una bella striscia di sabbia e alcune piatte (zone d’acqua molto bassa) color giada . Proseguendo verso sud, si arriva a Crossing Rocks, un altro piccolo villaggio di pescatori a 64 km a sud di Marsh Harbour. Questo borgo, dove gli abitanti si guadagnano a malapena da vivere, prende il nome dall’istmo in cui l’isola di Great Abaco si restringe fino a diventare il punto più sottile. È noto per la sua spiaggia di sabbia dorata lunga un chilometro.

Marsh Harbour
Marsh Harbour

Marsh Harbourr: E infine, un tocco di natura

Un’ultima tappa che vale la pena fare è l‘Abaco National Park, chiamato anche Bahamas National Trust Sanctuary. Protetto dal governo, il Parco Nazionale di Abaco si estende per 8.296 ettari ed è stato istituito nel 1994. Occupa la porzione sud-orientale dell’isola di Grand Abaco. Circa 2.023 ettari sono costituiti da foreste di pini, con molte zone umide che ospitano uccelli nativi, tra cui il pappagallo delle Bahamas, in pericolo di estinzione. Foreste di latifoglie, dune di sabbia e pianure di mangrovie riempiono l’area. I ranger, sotto il patrocinio del Bahamas National Trust, conducono occasionalmente visite al santuario e proteggono l’area: se capita, perché non cogliere la palla al balzo?

Articoli simili

Un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *